Adesso basta: occorre pensare al bene del Paese

Ora non se ne può davvero più di questa politica. Aveva ragione Della Valle a mettere sotto accusa i politici senza distinzione di colore. Siamo arrivati alla frutta e francamente mi sembra semplicistico dare le colpe di tutto ad una sola parte politica quando invece anche chi oggi sta all’opposizione ha le sue belle responsabilità.

Vorrei, nel limite del possibile, evitare di fare ragionamenti politici di parte. Non vorrei cioè tornare sul solito tasto Berlusconi si, Berlusconi no. Che Berlusconi abbia fallito è ormai chiaro a tutti, compresi ai suoi più acerrimi seguaci. Però non è che chi sta dall’altra parte abbia le idee chiare. Mi sembra che si stiano facendo speculazioni politiche esclusivamente a fini elettorali. Ma a pagarne il prezzo più alto è l’Italia, guidata da una classe politica che credo non si amai stata così squalificata e incapace, tutta intenta a garantirsi il mantenimento dei tanti privilegi e poco attenta (se non completamente disinteressata) ai problemi reali del Paese. E in questa situazione, sia chiaro, ci sono tutti, sia di destra che di sinistra.

L’ultimo esempio di scelleratezza lo abbiamo avuto ieri quando, a seguito di un diktat preciso dell’Unione Europea all’Italia, Berlusconi non è riuscito a buttare giù uno straccio di programma per lo sviluppo da portare oggi a Bruxelles. Si incolpa la Lega che ha posto i paletti sulle pensioni. Poi si incolpa Draghi, la Merkel, Sarkozy e chissà chi altro. La realtà dei fatti è che questa politica non è in grado di proporre le misure necessarie (e magari dolorose) per risollevare il Paese. E se si guarda a sinistra non è che le cose migliorino. L’obbiettivo, per tutti, sono già le prossime elezioni, quindi nessuno vuole mettere mano a riforme dolorose e soprattutto nessuno vuole colpire il proprio elettorato. Addirittura si fanno calcoli su quando far cadere il Governo per poi andare a votare ancora con la legge Porcellum quando invece il popolo chiede a gran voce una nuova legge elettorale.

Diciamolo chiaro: è uno schifo intollerabile.

Ora ci vorrebbe una classe politica degna di questo nome, invece da anni continuiamo a confrontarci con i soliti politici: Berlusconi, Bossi, Casini, D’Alema, Fini, Bersani, Rosy Bindi ecc. ecc. Ora sembra tornare pure Prodi e solo la malattia e ormai l’età avanzata tiene fuori dai giochi uno come Andreotti, altrimenti ci sarebbe ancora anche lui. Adesso basta, occorre cambiare radicalmente strada, affidare il bene del Paese a politici nuovi che pensino in configurazione futura. Invece fino a quando ci saranno questi nessuno lo farà semplicemente perché sanno che sarebbe la loro fine politica. E così, mentre il paese crolla, questi lazzaroni fanno i loro calcoli politici anche a costo di dissanguare questa povera Italia.

Il mondo ci deride e noi per questo ci indigniamo. Ma davvero pensate che tutto il mondo abbia torto e noi ragione? Non sfiora a nessuno l’idea che se siamo derisi un motivo ci deve pur essere? Si dirà che il mondo ci deride per Berlusconi e per tutte le sue stupidaggini. Certo, forse è vero. Anzi, sicuramente Berlusconi è una buona parte del problema (anche per quelli di destra), ma se limitassimo tutto a lui ci faremmo del male da soli. E’ tutta la classe politica italiana ad essere inadeguata. Anche per questo Berlusconi ha potuto governare tanto a lungo.

E allora è arrivato il momento di pensare al bene del Paese e di rottamare i vecchi politici. Spetta a noi farlo battendoci ostinatamente per una nuova legge elettorale che ci permetta di scegliere i politici che poi ci governeranno. E se il Governo dovesse cadere sotto i colpi delle richieste europee non dobbiamo permettere alla politica di andare a nuove votazioni con la legge Porcellum, perché ci ritroveremmo immancabilmente la stessa classe politica che sta affossando il Paese.

La lotta per l’Italia, quella vera, è appena cominciata. Non dobbiamo farci trovare impreparati o, peggio ancora, distratti. Lo so, il momento è grave e la gente ha poca voglia di interessarsi di politica. Invece occorre che sia proprio la gente a fare la politica se non vogliamo di nuovo trovarci in questa condizione magari con un D’Alema di nuovo al Governo al posto di Berlusconi. Non cambierebbe niente, anzi sarebbe pure peggio. Riprendiamoci il Paese e facciamolo prima che sia troppo tardi.

Franco Londei

  1. condivido ogni singola parola di questo articolo, compreso il fatto che dare le colpe di tutto solo ed esclusivamente a Berlusconi è una forma di autolesionismo. E a dirlo è uno che Berlusconi lo odia con tutto il cuore

  2. Condivido le preoccupazioni espresse da Londei. Tuttavia vorrei fare qualche considerazione, con lo spirito di integrare e non di contrappormi.
    Condivido infatti che un nostro grande problema è che abbiamo una classe dominante , ma non una classe dirigente.
    Però inventarsi una classe dirigente in quattro e quattr’otto non credo sia possibile, nemmeno cambiando la legge elettorale; tanto i candidati li sceglierebbero sempre questi partiti. E poi le cose da fare non sono appetibili per nessuna classe dirigente.
    Berlusconi? Le ragioni dell’insuccesso politico di Berlusconi sono iscritte nel DNA del suo stesso successso elettorale. Infatti questo è stato possibile , solo perchè Berlusconi è stato il collettore di due “domande politiche ” totalmente incompatibili tra di loro, ma che hanno fatto maggioranza numerica: il voto del Sud che chiede assistenza , e il voto del Nord che chiede meno tasse e più efficienza di sistema, cioè meno spesa pubblica improduttiva ecc.
    Le differenti domande politiche avrebbero dovuto appartenere a schieramenti differenti.
    Infatti due forze uguali e contrarie nello stesso soggetto politico generano immobilismo. Certo si può ascrevere a Berlusconi il demerito di aver cercato quel tipo di successo. Ma è un’accusa che andrebbe rivolta anche ai suoi avversari.
    Fatto stà che di fronte a qualunque riforma sostanziale i cento deputati in più si sarebbero trasformati in cento deputati in meno in un batti baleno. Infatti le defezioni sono cominciate subito, prima che si mettesse la palla al centro.
    Quelle defezioni (Fini ecc. ) non mi sembrano defezioni di qualità.
    Possono solo nascondere le proprie” vergogne” dietro le “vergogne” di Berlusconi.
    Una politica di “successo”, soprattutto in Italia, è possibile solo se questa politica riesce a fare da “stanza di compensazione” tra domande politiche, senza troppa fretta, basandosi sull’aumento del PIL , che allevia i rigori del vincolo di bilancio , tipico vincolo di tutte le stanze di compensazione.
    In Italia però non è mai stato così: il bilancio non consisteva nell’equilibrio dei conti , ma negli “equilibri sociali”. Infatti l’Italia ha molto in comune con la Grecia e la Spagna . Paesi in cui ha sempre avuto un grosso influsso un’ideologia , che ha messo “il sociale” al primo posto senza tanti condizionamenti aritmetici e di razionalità economica nei criteri di destinazione delle risorse.
    E questo andazzo è continuato inevitabilmente anche con Berlusconi, ma in una congiuntura internazionale sfavorevole e quindi andando a cercare le risorse con i condoni, che , insieme a diversi “incidenti di percorso” , hanno compromesso l’immagine pubblica del cavaliere.
    Adesso sembra che dei tagli dolorosi non siano dilazionabili..
    Ma riusciamo ad immaginare qualcuno che metta in mobilità gli statali in soprannumero, alzi l’età pensionabile a 67 anni , esoneri le aziende di parte del carico fiscale ecc.?
    Ci vorrebbe un Menenio Agrippa.
    E poi questa Unione Europea! Sembra un matrimonio combinato, senza veri impegni e senza che si conosca davvero il consorte. Ma questo sarebbe un lungo discorso.

  3. Al grande capo di SP, Franco Londei, devo riconoscere una perspicacia politica che nel web è difficile trovare. Naturalmente parlo di quel web che quasi totalmente è impregnato di quell’odore acre, rancido, stantio, e sgradevole che permea non solo i corpi ma anche le menti di quelli che odiano profondamente qualcuno, quando questo qualcuno si chiama Berlusconi.
    Quasi tutto vero quello che scrive Franco, specialmente sulla casta politica italiana che, unta dal Signore, ci ha sempre governato e che continuerà a farlo nelle forme e nei modi che abbiamo purtroppo visto, ovviamente fintantoché noi glielo lasceremo fare. (Nessun assalto alla diligenza, per carità!)
    Se il porcellum è ritenuto il sistema più abbietto che l’Italia abbia mai avuto per mandare al Parlamento i suoi rappresentanti, i precedenti sistemi, non hanno mai dato quella garanzia di serietà, di impegno, di italianità, e di civile comportamento da parte di quest’ultimi.
    Avere l’onore ed il privilegio di sedere al Parlamento italiano dovrebbe inorgoglire chiunque, meno naturalmente quella pletora di destra e di sinistra, che del mestiere di politico ne fa una professione per rimpolpare le proprie tasche.
    Non basta mandare Tizio al Parlamento per essere sicuri di essere rappresentati al meglio, bisognerebbe cambiare radicalmente moltissime leggi interne, come quella del cambio di partito da parte del parlamentare, che dovrebbe tornare a casa, ecc…
    Per quanto riguarda i sorrisetti dei due conductor europei sulla situazione italiana, devo puntualizzare solo due piccole cose: non è vero che oggi pomeriggio dall’Italia ci si aspetti una immediata svolta sull’età pensionabile a 67 anni, anche se già prevista in modo scaglionato nel tempo per una evidente consapevolezza dell’allungamento della vita, perché questa è la falsa notizia che i sinistri stanno cavalcando. La seconda piccola cosa che pochi conoscono, e che la ex comunista della Germania dell’est non fa menzione, è che in Germania oggi si va in pensione a 62 anni, mentre in pensione a 67 anni i tedeschi andranno solo nel 2019!
    La scarsa “conoscenza” dell’inglese ci ha poi salvato da quella brutta fine che faranno certe banche francesi e tedesche che (nonostante il recente e abbondante foraggiamento di milioni di euro da parte dei loro governi) piene di subprime e debiti americani sulle loro bolle speculative edilizie, non sapranno più a chi rivolgere la richiesta di restituzione dei loro soldi.
    L’Ehman Brothers, come banca d’affari più importante al mondo, è miseramente fallita per l’ingordigia di speculare sulle garanzie, a sua volta garantite, concesse a poveri disgraziati che volevano comperarsi una casa, che poi non sono stati più in grado di pagare le rate per gli alti tassi di interesse che la crisi imponeva.
    Noi, tutto questo lo abbiamo evitato, nonostante le critiche che tutti muovevano all’Italia, non in grado politicamente ed economicamente di restare al passo con i tempi!
    Moltissime le cose da cambiare in Italia, tantissimi i problemi da risolvere e che vengono continuamente rimandati, ma se qualcuno soffia ancora su un governo tecnico per raddrizzare le italiche sorti, deve ricordarsi che fintantoché esiste un governo in carica, nessuno, nemmeno il Presidente della Repubblica può esautorarlo.
    Richiedere a piè sospinto un Governo tecnico è anticostituzionale, perché non è espressione dei cittadini, ma solo una forma arcaica di credenza democratica che nemmeno a Kabul si sognerebbero di applicare.

  4. Cercherò di rispondere a tutti con la massima sinteticità anche se i commenti sono molto articolati e degni di nota.
    @ Milano – verissimo che è difficile “inventarsi” una nuova classe dirigente in quattro e quattrotto, ma da qualche parte bisogna pur partire e se non partiamo mai diventa impossibile. E poi ci vuole anche chi sappia assumersi la responsabilità di fare il Menenio Agrippa della situazione, compito non facile, me ne rendo conto, ma purtroppo necessario. Secondo me viene sottovalutata moltissimo l’intelligenza degli italiani o quantomeno della loro stragrande maggioranza.
    @Dido – Grazie per il complimento (so che lei non è particolarmente largo in questo settore). Lei ha ragione su tutta la linea e certamente gli altri non stanno meglio di noi, anzi, c’è chi sta molto peggio anche se si diletta nelle risatine dilatorie. Tuttavia adesso noi dobbiamo pensare a NOI (scusi il refuso) e non guardare agli altri. Questa è una delle cose che mi piacciono di meno dei politici di centro destra, quella cioè di dire “e vero io sono sozzo ma gli altri sono più sozzi di me”. Intanto pensiamo al nostro sozzume, a quello degli altri ci penseranno loro.
    Detto questo, forse ai più sfugge una considerazione non da poco che ci fa sperare in un futuro NON governato dalla sinistra, cioè la situazione che si sta delineando in nord Africa. Con interi paesi che passano all’Islam integralista un governo di sinistra è l’ultima cosa che ci vorrebbe. Questo non toglie che Berlusconi sia inadeguato. Per questo (come ho detto in un’altra situazione) non si deve consegnare il Paese a D’Alemmah e a compagni vari (ex PC ed ex DC antisemiti) cosa che avverrebbe se Berlusconi continuasse a rimanere arroccato sulla sua posizione. Ma per fare si che ciò non accada ci si deve liberare di Berlusconi. Spero che su questo siate tutti d’accordo.
    A destra (PDL e Lega) ci sono politici validissimi che non riescono ad emergere per l’ingombrante presenza di Berlusconi e Bossi. Penso ad Alfano e, soprattutto, a Maroni (per il quale, lo ammetto, ho una certa predilezione). Ma anche nel FLI ci sono personaggi interessanti (la Buongiorno per dirne una) che sono bloccati da questa situazione. Facciamo in modo deliberarci di questi dinosauri politici e facciamo emergere il nuovo. Diversamente ci ritroveremo tanti piccoli D’Alemmah a governarci.

  5. Articolo condivisibile, ma lasciatemi dare un 10 e lode al commento di Franco. Mi sembra di capire che lui vada oltre la politica nazionale e connette questa alla politica internazionale prefigurando uno scenario davvero inquietante. Pensate, con tutto quello che sta avvenendo nel Maghreb se andasse al potere la sinistra cosa succederebbe? Sarebbe un dramma incalcolabile. Ragione in più per ragionare seriamente a una successione di Berlusconi che sia autorevole.

  6. Purtroppo, caro Franco, fare un reset generale su quest’Italia disastrata sarebbe bellissimo ma è impossibile.
    Immaginiamo però di poterlo fare e resettare il tutto dal 1948, o dal 1960, o forse dal 1973 durante la prima crisi petrolifera, meglio sarebbe farlo prima del governo Craxi, o meglio ancora prima dell’avviso di garanzia “inviato” a Berlusconi dal Corriere della Sera durante un summit internazionale nel 1994 a Napoli..
    Le scelte sarebbero tantissime, ed ognuno di noi sarebbe in difficoltà ad iniziare questo stop virtuale.
    Bello sarebbe bloccare l’approvazione inciucio dei vari partiti sulle pensioni baby, dove il partito di Fini, attuale presidente di partito/capo manipolo/presidente del Parlamento italiano, non si oppose all’approvazione.
    Meglio allora rimanere con i piedi per terra e rassegnarci a vivere questa storia italiana, convinti che l’attuale situazione politica sia l’unica alternativa seria a qualsiasi altra proposta fatta da chicchessia.

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