Da settimane si rincorrono le voci di un utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano, ma è sempre stato difficile confermare tale orribile evento in quanto mancavano verifiche da fonti indipendenti. Questa mattina la conferma arriva anche da fonti indipendenti. Armi chimiche sono state usate vicino a Damasco.
Alcuni giornalisti occidentali hanno infatti riferito di aver verificato che una salva di missili contenenti agenti nervini sono stati sparati dall’esercito siriano contro un gruppo di ribelli impegnato nella conquista di una caserma militare in mano all’esercito regolare che si trova nella città di Adra, nella immediata periferia di Damasco.
Il risultato è stato devastante. Alcuni ribelli (non è chiaro se 4 o 5) sono morti quasi immediatamente. Il gas nervino ha attaccato i centri nervosi provocando prima una paralisi e poi la morte. Almeno altri 23 ribelli sono stati attaccati dal gas nervino ma sono sopravvissuti grazie al tempestivo utilizzo di atropina. E proprio il repentino miglioramento dei feriti grazie all’utilizzo di atropina dimostra che si è trattato di un attacco con l’utilizzo di agenti nervini.
Già la scorsa settimana si era parlato insistentemente di utilizzo di elementi nervini da parte dell’esercito di Assad quando almeno 26 persone persero la vita nei pressi di Aleppo. Anche in quel caso la morte è avvenuta dopo la totale paralisi nervosa e i pochi sopravvissuti all’attacco sono migliorati dopo l’assunzione di atropina. Ma in quel caso non c’erano fonti indipendenti a confermarlo. Oggi i giornalisti occidentali confermano invece che i deceduti e i feriti dell’attacco di Adra non presentano ferite da esplosione o da colpi da arma da fuoco. Si sta valutando la possibilità di inviare i corpi in Turchia affinché venga eseguita una accurata autopsia.
E’ una escalation che purtroppo era attesa. Assad sul campo sta perdendo la guerra e l’utilizzo di armi chimiche è l’ultima risorsa che gli rimane. Non è da escludere che Assad cerchi volontariamente una escalation al fine di coinvolgere Israele nel conflitto, fatto questo che potrebbe garantirgli appoggi dal mondo islamico. Gerusalemme ha infatti avvisato più volte che se sospettasse l’utilizzo di armi chimiche o un loro trasferimento nelle mani degli Hezbollah libanesi sarebbe intervenuto per distruggere i depositi di armi chimiche, il che comporterebbe un intervento diretto nel conflitto siriano.
Forti preoccupazioni sono state espresse dalla Turchia e da ambienti NATO. Secondo una fonte governativa turca il Premier Erdogan avrebbe convocato per oggi una riunione con i vertici militari turchi al fine di valutare il da farsi nel caso venisse confermato l’utilizzo da parte di Assad di agenti nervini.
Sarah F.