Zambia: dove partorire è un incubo

Ridurre la mortalità delle donne in gravidanza in Africa from Rights Reporter on Vimeo.

La nascita di un bambino dovrebbe essere un evento gioioso e felice per ogni donna del pianeta. Purtroppo in Zambia quello che per buona parte delle donne del globo è un momento bellissimo si trasforma spesso in un incubo che in moltissimi casi porta alla morte della madre o del nascituro.

Lo Zambia è uno dei paesi africani dove la mortalità da parto è più alta insieme a quella dei nascituri. I dati di una recente indagine sono drammatici. Ogni 100.000 nati vivi muoiono 591 madri, mentre i bambini morti entro i primi cinque giorni dalla nascita sono 70 ogni 1.000 nati vivi. Le percentuali aumentano enormemente  nelle zone rurali dove l’assistenza alle donne incinta è praticamente assente.

Un gruppo di ONG internazionali ha lanciato un appello al Governo dello Zambia e alla comunità internazionale affinché destinino le risorse necessarie allo sviluppo di una rete sanitaria efficace che copra le zone rurali del paese. Si chiede l’immediato invio di personale medico che possa aprire quanti più dispensari e ambulatori possibili e che possa formare una nuova generazione di sanitari e para-sanitari in grado di far funzionare le strutture. Questo in via del tutto emergenziale perché la mortalità materna e dei nascitura è ormai una vera e propria emergenza in Zambia. Poi, con il tempo, si chiede l’implementazione di un servizio sanitario degno di questo nome.

Purtroppo i grandi donatori internazionali nel corso degli anni si sono concentrati su altri tipi di finanziamento per quanto riguarda lo Zambia trascurando in maniera evidente lo sviluppo e la sanità nelle zone rurali che rappresentano il’88% del paese. E’ una politica che va cambiata al più presto destinando risorse allo sviluppo delle zone rurali (anche a livello economico, ma questo è un altro discorso) dimenticando per un certo periodo di tempo i numeri della macroeconomia. Le ONG hanno chiesto all’Unione Europea di considerare la situazione sanitaria dello Zambia come “una emergenza” e per questo di stanziare fondi immediati attraverso la struttura di ECHO. La situazione è drammatica e continuare a chiudere gli occhi non è degno di un mondo che si autodefinisce “civile”.

Claudia Colombo