Non si ferma la sceneggiata sul nucleare iraniano. Oggi a Istanbul si incontreranno Helga Schmid, il vice segretario generale del fantomatico Ministero degli Esteri Europeo, e Ali Bagheri, vice segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza iraniano. Scopo dell’incontro è organizzare una nuova tornata di (inutili) colloqui tra le potenze del gruppo dei 5+1 e l’Iran preceduti da un incontro tra Catherine Ashton e Saeed Jalili, giusto per accordasi meglio su come continuare a prendere in giro il mondo.
In gergo l’incontro di oggi tra la Schmid e Bagheri viene chiamato “incontro tecnico” e deve prepararne uno ben più importante, che poi sarebbe quello tra la Ashton e Jalili. Il problema è che quando si fanno questi incontri tra due parti in disaccordo è perché una delle due parti ha delle cose nuove da proporre all’altra. Ma siccome è più che chiaro che l’Iran non ha nulla da proporre perché l’unica cosa che dovrebbe fare è interrompere immediatamente il suo programma nucleare, non si capisce bene il motivo di questo ennesimo meeting, a meno che non sia la Ashton ad avere qualcosa di nuovo da proporre, chissà, forse nuove tecnologie per il nucleare visto che la baronessa inglese ch funge da Ministro degli Esteri europeo non ha mai nascosto la sua passione per gli Ayatollah, passione che forse (come vedremo nei prossimi giorni) deriva dalle attività in Iran del suo caro marito, Peter Kellner.
Fatto sta che Catherine Ashton va contro ogni logica diplomatica e così facendo fa il gioco degli Ayatollah permettendogli di prendere tempo, un tempo indispensabile in questo momento che gli iraniani sono vicinissimi alla bomba. Non c’è alcuna seria speranza che l’Iran rinunci al suo programma nucleare e questo ormai lo sanno tutti, quindi davvero non si vede di cosa debbano discutere la Ashton e Jalili se non degli affari personali della baronessa.
Persino l’Amministrazione USA, poco propensa a rompere tutti i ponti con Teheran, ha ammesso che sul nucleare iraniano non si sono fatti passi avanti, anzi, l’Iran è a un passo dalla bomba a dispetto delle sanzioni e dei tantissimi inutili colloqui. Non solo, la trattativa tra la Ashton e gli Ayatollah arriva in un momento in cui l’Iran è palesemente impegnato in un attacco terroristico contro i civili israeliani, fatto questo gravissimo perché uno Stato implicato in attentati terroristici (è ormai più che dimostrato) diplomaticamente non dovrebbe essere preso nemmeno in considerazione. Ma alla Ashton queste cose non interessano e il suo esplicito silenzio sull’attentato in Bulgaria contro inermi civili israeliani ne è la prova lampante.
Sharon Levi