L’ossessione “interessata”di Catherine Ashton contro Israele. Una denuncia per smascherarla

Non c’è limite all’ossessione anti-israeliana di Catherine Ashton e della numerosa truppa di inutili idioti che la segue dentro al Parlamento Europeo. L’ultima sparata in ordine di tempo è stata una risoluzione del Parlamento Europeo dove si stabilisce la posizione europea in merito ai confini di Israele che, secondo l’Unione Europea, dovrebbero tornare a quelli antecedenti al 1967.

Mentre l’Unione Europea è attraversata da una delle crisi economiche più devastanti della storia, mentre viene messa in discussione l’esistenza stessa della UE e della sua moneta, l’Euro, la Ashton e la sua sinistra truppa di super pagati quanto assurdi personaggi non ha di meglio da fare che cercare di imporre la loro volontà a Israele.

Ieri Eldad Beck in un editoriale su Ynet intitolato indicativamente “Europe united against Israel” paragonava la politica estera europea a quella tipica degli arabi, unicamente concentrata ad attaccare Israele mentre tutto intorno crolla. Non volendo l’editorialista ha sollevato un dubbio che da molto tempo ci attanaglia, cioè: quale rapporto c’è tra Catherine Ashton e i regimi arabi del Golfo? E’ plausibile pensare che l’ossessione della Ashton non sia dettata solo da odio antisemita ma che sia foraggiata anche da interessi del tutto personali? E’ possibile che in un momento così difficile per l’Europa il suo Ministro degli Esteri sia unicamente concentrata su azioni anti-israeliane? Possibile che non abbia qualcosa di più importante a cui pensare che non sia cercare il modo di attaccare lo Stato Ebraico?

Qualcuno una volta diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Se andiamo a vedere quello che la baronessa inglese ha fatto da quando è stata nominata rappresentante europea per la politica estera, noteremo che ha dedicato la quasi totalità del suo tempo a fare due cose: mandare soldi europei alla Autorità Nazionale Palestinese, soldi che come sempre sono svaniti nel nulla, e cercare ogni modo per delegittimare Israele arrivando persino a legittimare il gruppo terrorista di Hamas. Abbiamo dedicato due settimane del nostro tempo per radiografare l’operato della Ashton e quello che abbiamo visto è davvero sconvolgente, tanto sconvolgente da spingerci a chiedere al Parlamento Europeo una indagine approfondita sull’operato di Catherine Ashton, richiesta avanzata ieri attraverso una denuncia esposto corredata dai dati da noi accertati. Abbiamo azzardato anche la richiesta di una indagine patrimoniale ben sapendo che quella specifica richiesta finirà in un nulla di fatto andando a sbattere contro il muro di gomma delle immunità e delle leggi inglesi (nonché di quelle svizzere), ma era nostro dovere provarci comunque.

Ora attendiamo con fiducia la risposta del Parlamento Europeo e della Corte dei Conti su questa nostra denuncia ben sapendo che è uno scontro impari e che Catherine Ashton gode in seno all’Unione Europea di importantissimi e potenti appoggi. Solo che riteniamo che serviva una iniziativa forte anche per dimostrare che non tutti sono scemi o passivi di fronte a questo inusitato e, temiamo, interessato continuo attacco allo Stato Ebraico di Israele. Oltretutto Catherine Ashton è profumatamente pagata con soldi nostri per cui riteniamo che debba rispondere in maniera trasparente alle nostre richieste così come noi facciamo quando affidiamo il controllo dei nostri bilanci al registro di trasparenza europeo.

Secondo Protocollo