Il mondo è rimasto spiazzato dall’accordo tra il Likud del premier Benyamin Netanyahu e Kadima di Shaul Mofaz. Il giornale arabo in lingua ebraica, Haaretz, è arrivato a paragonare l’accordo tra Likud e Kadima al patto Ribentropp-Molotov.
Ma qualsiasi politico responsabile (e in Israele lo sono) avrebbe capito che in questo delicatissimo momento per Israele un Governo di unità nazionale era l’unica strada da seguire. C’è il nodo Iran da affrontare e non è certo un problema facile da gestire. Non ci si può permettere il lusso di prendere decisioni anche difficili senza avere un consenso più che ampio. E adesso tra Likud e Kadima il Governo di unità nazionale può contare in ben 90 seggi su 120. Secondo l’accordo Shaul Mozaf sarà vice-premier e parteciperà alle riunioni del Consiglio di Difesa del Governo, dove cioè vengono prese le decisioni più importanti.
Ora quello che si domanda il mondo è se questo accordo, su cui nessuno scommetteva un centesimo, sia o meno il preludio ad un attacco israeliano all’Iran e alle sue centrali atomiche. E’ chiaro a tutti che dai prossimi colloqui sul nucleare iraniano che si terranno a Bagdad tra pochi giorni, non ci si può aspettare nulla di positivo. L’Iran cercherà ancora di prendere tempo ma non darà alcuna possibilità alla comunità internazionale di fermare il suo programma nucleare bellico. Quindi Israele si prepara al peggio e lo fa iniziando con il costruire un accordo politico ampissimo, quello che cioè serve in caso di conflitto.
Leggendo qua e la i commenti dei giornalisti anti-israeliani non ho potuto fare a meno di notare una certa preoccupazione per questo accordo. I più seri hanno fatto una analisi lucida, di parte ma lucida. I soliti farfalloni invece sono andati come al solito a cercare divisioni interne al Governo israeliano. Il solito Zerlingo sul Il Fatto Quotidiano ha anche scomodato gli ex capi del Mossad e dello Shin Bet per dimostrare ai suoi “attenti lettori” come questa alleanza sia nefasta, non per l’Iran, non per Hamas, non per i nemici dello Stato Ebraico, no….per Israele. Siamo al massimo del capovolgimento della realtà.
Quello che invece è veramente reale è il pericolo, esistenziale per Israele, rappresentato dall’Iran e dal suo programma nucleare e chi sostiene Israele non può non essere soddisfatto da questo accordo che ancora non sappiamo dove porterà ma che, ne siamo certi, è un colpo al cuore dei nemici di Israele.
Miriam Bolaffi