In una intervista rilasciata ieri alla Associated Press, un alto funzionario americano che ha chiesto di parlare coperto dall’anonimato, ha affermato che «Israele non avviserà gli USA prima di un attacco alle centrali nucleari iraniane». Secondo questo funzionario la decisione è stata presa da Israele in un serie di recenti incontri con membri dell’Amministrazione USA.
Alla domanda del giornalista sul “perché Israele avrebbe preso questa decisione” l’anonimo funzionario ha risposto che «la decisione israeliana deriva dalla netta divergenza di vedute tra il Presidente Obama, che vorrebbe rimanere immobile e aspettare che le sanzioni imposte all’Iran facciano effetto, e il Governo israeliano che invece è convinto che l’Iran arriverà alla bomba nel giro di pochi mesi». Sempre secondo il funzionario USA Binyamin Netanyahu avrebbe consegnato questo messaggio a tutti gli amministratori USA che nelle scorse settimane hanno parlato con lui, tra i quali il Generale Martin Dempsey, il consigliere della sicurezza nazionale e il capo dell’intelligence americana.
Secondo il capo della Defense Intelligence Agency, Gen. Ronald Burgess, il quale ha presentato un dettagliato rapporto al Congresso USA e al Presidente Obama, le sanzioni all’Iran non funzionano e non funzioneranno e entro pochi mesi l’Iran arriverà al fantomatico “punto di non ritorno”. Nonostante questo Barack Obama continua a chiedere a Israele di rimanere immobile ad aspettare. E’ chiaro quindi che tra Washington e Gerusalemme c’è una evidente diversità di vedute anche se Obama ha le stesse informazioni che hanno gli israeliani. Quello che risulta strano è che improvvisamente un “anonimo funzionario USA” senta la necessità di rivelare alla Associated Pres che quando Israele attaccherà le centrali nucleari iraniane non avviserà gli USA. Sembra francamente una mossa politica per lavarsene le mani e per poter dire, dopo, che Obama non sapeva e che non c’entra niente.
In realtà solo gli idioti possono credere che la realtà sia questa. Israele avviserà gli USA prima di qualsiasi sua operazione, anzi, probabilmente gli USA sono già al corrente del “calendario” israeliano. Solo che Obama, con le lezioni alle porte, non vuole essere additato come il Presidente della guerra con l’Iran e soprattutto è realmente convinto che gli Ayatollah si fermeranno per qualche sanzione che colpisce maggiormente la popolazione lasciando invariati i capitali dell’elite religiose e politiche.
In sostanza, per mero interesse personale, il Presidente Obama se ne lava allegramente le mani lasciando che sia Israele a prendersi tutta la responsabilità di quello che immancabilmente avverrà. Per carità, Israele non ha mai fatto marcia indietro sulle proprie decisioni, specie quando in ballo c’è la sua esistenza, ma è bene che il mondo sappia quanto ipocrita sia il Presidente americano. Il Ponzio Pilato del terzo millennio.
Sharon Levi