In tutto il mondo libero i bambini crescono giocando in maniera normale,vanno a scuola, si divertono, studiano e vengono formati affinché costruiscano un mondo migliore. Ma non in certi ambienti estremisti islamici dove i bambini crescono e vengono formati affinché credano che diventare “martiri” è cosa buona e giusta e che chi diventerà martire avrà le porte del Paradiso spalancate.
E’ di ieri la notizia, diffusa da YnetNews, che una delle terroriste rilasciate nei giorni scorsi da Israele nel computo dello scambio con Gilad Shalit, parlando ai bambini di una scuola di Gaza gli ha invitati a seguire il suo esempio. La ragazza, tale Wafa al-Biss, nel 2005 era stata fermata da una pattuglia dell’IDF mentre, imbottita con 10 Kg di tritolo, cercava di introdursi in un ospedale per farsi esplodere. Il detonatore non funzionò e la ragazza fu arrestata. In un colloqui con decine di bambini di Gaza, Wafa al-Biss ha detto ai giovanissimi arabi di “sperare che alcuni di loro avrebbero fatto il suo stesso cammino verso Dio e di sperare che tra di loro ci fossero nuovi martiri” i quali naturalmente avranno come premio il Paradiso eterno. Concludendo il suo discorso ai bambini di Gaza che sventolavano festanti bandiere palestinesi ha detto: «Daremo anime e sangue per redimere i prigionieri. Daremo anime e sangue per te, Palestina» tra il tripudio dei presenti.
Nei giorni scorsi un utente ci ha inviato un video (che trovate in cosa all’articolo) nel quale si vedono alcuni bambini che fanno il “gioco del kamikaze”. Il video testimonia come l’idea del martirio venga inculcata nei bambini islamici sin da piccoli tanto che ne fanno persino un gioco. Insomma, farsi esplodere per la “grande causa dell’Islam” diventa normalissimo.
Personalmente non ho niente contro chi pratica con onestà di intenti la fede islamica, ma vedere con quale facilità in certi ambienti venga inculcata nei bambini l’idea dell’odio, francamente mi fa rabbrividire. In qualsiasi altra religione i bambini sono sacrosanti come è sacrosanto prepararli per un domani migliore. Insegnare ai bambini l’idea che ci possa essere un domani migliore, è un dovere di ogni genitore e persona adulta. Vedere invece come a Gaza e in altri ambienti estremisti venga insegnato ai bambini l’odio più profondo, fa prendere coscienza che con questa gente sarà quasi impossibile imbastire qualsiasi discorso di pace.
Sarah F.
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