Ho letto con estremo disgusto l’articolo di Romano Prodi sullo Stato palestinese pubblicato da Il Fatto Quotidiano, un giornale che sta sempre più diventando la brutta copia di Libero ma con tendenze sinistre. A parte che non capisco da cosa provenga tutto questo attivismo dell’ex e mai compianto Primo Ministro italiano, dopo che per anni si era goduto la pensione e i molti soldi dell’Onu come “presidente del panel sugli interventi di Peacekeeping”, una carica di cui non si è capito né a cosa servisse né a cosa abbia portato se non ad un ulteriore aggravio per le tasche dei contribuenti mondiali.
Ordunque, il buon ex democristiano, memore probabilmente di buoni rapporti tra il suo mentore, Giulio Andreotti, e il vecchio capo della OLP, quel Yasser Arafat insignito persino del Premio Nobel per la pace dopo che aveva massacrato per anni uomini di ogni tipo, razza e religione e messo a ferro e fuoco nell’ordine, Giordania, Libano, Israele e Palestina, dicevo, memore probabilmente di questi buoni rapporti e dopo che nessuno ha ben capito perché è stato pagato dall’Onu per le missioni di pace in Africa, ora vuole proporsi come personaggio di “peso” per traghettare la richiesta avanzata unilateralmente dai palestinesi all’Onu per la creazione di uno Stato Palestinese. A parte che se fossi nei panni di Abu Mazen mi toccherei per quanto porta sfiga un impegno del genere da parte di uno come Prodi ma, scaramanzia a parte, quello che “Mortadella” dice in quelle poche righe prese come oro colato da parte dei sinistri filo-palestinesi sono, nel merito, la dimostrazione lampante che l’ex premier italiano non ha proprio capito una mazza di come vanno le cose in Medio Oriente.
Prodi, tanto per iniziare il suo proclama afferma con convinzione che «è giunto il momento di dare ai palestinesi uno Stato sovrano e con continuità geografica, che viva in pace e in sicurezza accanto a Israele». Solo in questa frase ci sono almeno un paio di cose che dimostrano come l’uomo di Bologna sia lontanissimo dalle cose Medio-Orientali. In primo luogo per dare ai palestinesi uno Stato con “contiguità geografica” bisognerebbe che i palestinesi rinunciassero a Gaza e si accontentassero solo della West Bank. A meno che Mortadella non voglia dare ai palestinesi alcuni territori israeliani. Ambedue le ipotesi sono irrealizzabili, quindi Prodi ha detto una immane cazzata. La prima. Poi il mortadellone parla di “due Stati che vivono in pace e in sicurezza uno accanto all’altro”. Ma dove vive Prodi? La mamma non gli ha detto che tra i palestinesi nessuno (o una minima parte) vuole vivere accanto a Israele in pace e in sicurezza? Basta guardare i risultati di questo sondaggio palestinese (quindi non di parte) per rendersi conto di che minchiata abbia detto Prodi.
Poi il vecchio democristiano prestato alla sinistra tira fuori, tutto eccitato, le contestazioni avvenute ultimamente in Israele collegandole, come solo i sinistri sanno fare, con la vicenda palestinese. Ma di cosa stiamo parlando? Davvero mortadellone è convinto che i giovani israeliani protestino contro gli stanziamenti alla difesa (e quindi a favore dei palestinesi) come vuol far credere lui? Non ho mai visto una legittima e democratica protesta come quella israeliana (fatelo in West Bank o a Gaza se ne siete capaci) strumentalizzata e manovrata in maniera così subdola. Addirittura si dice convinto (povero illuso) che la contestazione interna a Israele cambierà tutto. Forse farebbe bene a informarsi meglio sui reali motivi di questa protesta (qui un piccolo e utile memorandum) e vedrà che dei palestinesi non gliene frega una mazza a nessuno (come del resto agli arabi). Magari per informarsi ancora meglio, uno potente come lui, potrebbe chiedere anche al Re Saudita e farsi spiegare come mai l’Arabia e gli Emirati Arabi hanno interrotto i finanziamenti alla ANP. Figuriamoci a chi possa fregare in Israele della sorte dei palestinesi o se le manifestazioni di protesta vogliano rilanciare un improbabile accordo di pace. Ma dico, dove le prendono queste cavolate i sinistri e gli ex DC?
Tralascio tutto il resto per non tediare i lettori con inutili discorsi che, allo stato attuale, non portano niente se non una inutile polemica con persone che farebbero meglio a scomparire o a dedicarsi ai propri nipotini come avevano promesso di fare. Voglio solo chiudere ricordando quello che è successo ieri in Israele e fare una domanda semplicissima: con chi deve trattare Israele per la pace? Con quelli che solo pochi mesi fa hanno stretto un accordo con Hamas? Ed è su queste basi che dovrebbe nascere lo Stato palestinese?
Noemi Cabitza