Monnezza a Napoli: Berlusconi lo disse, i napoletani se ne pentiranno

All’indomani della schiacciante vittoria di De Magistris alle elezioni napoletane, Silvio Berlusconi disse una frase che oggi risuona come un oscuro presagio se non addirittura una minaccia messa in pratica:  «si pentiranno tutti moltissimo».

Nel vedere quello che sta avvenendo in questi giorni a Napoli non può non tornare alla mente quella frase sibillina che sembrava annunciare tempi duri per i napoletani colpevoli di essersi ribellati al sistema malavitoso che controlla tutto e tutti in città.

E’ palese che dietro a tutto quello che avviene nel campo rifiuti a Napoli c’è la criminalità organizzata. Quello che non è ancora chiaro (e che sarà la magistratura a dover accertare), è quanto questa criminalità organizzata sia collusa con il sistema politico ostile a De Magistris. Un fatto però è certo, il repentino aggravarsi della situazione in concomitanza con l’insediamento a sindaco di De Magistris lascia esterefatti e non può essere considerato solo un caso.

Di certo non è un caso che i politici di destra e i giornali riconducibili a Berlusconi (Libero, Il Giornale e il Tempo) stiano cavalcando strumentalmente i fatti di Napoli. A voler pensar male qualcuno potrebbe addirittura supporre che sia un piano studiato a tavolino. Come spiegare altrimenti i continui boicottaggi ai tentativi del neo-sindaco di Napoli di risolvere la questione e gli atti di vandalismo (quelli si organizzati e manovrati dalla criminalità) a cui assistiamo in questi giorni?

E allora tornano alla mente quelle parole sibilline pronunciate dal Premier, tornano alla mente le discussioni sulle collusioni tra politici campani e camorra e, soprattutto, tornano alla mente gli interessi immensi che ci sono dietro all’affare rifiuti di Napoli e della Campania. Lo so, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Carlotta Visentin