Gaza: chiude Arab Bank, la banca che dava ossigeno ad Hamas

Qualcosa si muove a livello internazionale per tagliare i fondi di sussistenza ad Hamas e a quelle organizzazioni “umanitarie” che con il loro tacito consenso agevolavano il flusso di denaro dall’estero verso il gruppo terrorista. Ieri Arab Bank, la più grande banca del mondo arabo con tre filiali a Gaza, ha annunciato la chiusura di ogni operazione nella Striscia di Gaza.

Il colpo per Hamas è micidiale. Arab Bank era l’unico istituto di credito che nella Striscia di Gaza rispettava gli standard internazionali e per questo era l’unico canale usato per il trasferimento di fondi dall’estero all’interno della Striscia. Per lo stesso motivo era l’unico canale usato dalle agenzie umanitarie per il trasferimento di fondi alle loro dipendenze che operano nella Striscia di Gaza.

Alla base della decisione presa dai vertici della grande banca araba ci sarebbe proprio il timore di sanzioni per la gestione “allegra” dei trasferimenti di fondi dall’estero ad alcune agenzie umanitarie, fondi che poi sarebbero finiti nelle mani del movimento terrorista. Ma non solo, secondo fonti all’interno della Striscia di Gaza negli ultimi tempi Hamas avrebbe richiesto alla Arab Bank il pagamento di tutto il denaro raccolto con la tassazione sui movimenti bancari, fondi che normalmente vengono trasferiti alla Autorità Nazionale Palestinese presso la sede della stessa banca di Ramallah. La scorsa settimana uomini armati di Hamas sono entrati nella figliale di Gaza della Arab Bank pretendendo la consegna di 400.000 dollari frutto, secondo loro, della tassazione dei movimenti bancari. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso già pieno, riempito da diversi rapporti che indicavano la Arab Bank come il terminale di tutta una serie di spericolate operazioni finanziarie a favore di Hamas e mascherate dietro al paravento degli “aiuti umanitari”.

Nella Striscia di Gaza restano solo due banche locali, la Bank of Palestine e la Islamic Bank, che però non garantiscono gli standard internazionali per poter ricevere bonifici dall’estero. Le banche estere infatti non possono inviare denaro a questi due istituti in quanto gli stessi sono privi di qualsiasi sorveglianza sulla effettiva destinazione del denaro.

La chiusura delle figliali della Arab Bank pone fine ad anni di operazioni finanziarie spregiudicate, spesso nascoste da finanziamenti ad alcune organizzazioni umanitarie che poi giravano il denaro direttamente nelle mani di Hamas con la scusa di voler sostenere programmi di emergenza e di sussistenza alla popolazione, programmi che come abbiamo visto con il nostro rapporto “Gaza 2010” (scarica il rapporto) altro non erano che un mezzo per finanziare il gruppo terrorista.

Miriam Bolaffi