Iran: impiccati altri due dissidenti. Processare Ahmadinejad e Khamenei

Questa mattina in Iran sono stati impiccati altri due dissidenti che avevano l’unica colpa di aver partecipato alle manifestazioni anti-governative di qualche mese fa. Secondo l’accusa uno era appartenente a un gruppo monarchico mentre l’altro apparteneva al PMOI (Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo).

I nomi dei due giustiziati non sono stati al momento resi noti, ma sono i primi di 11 condannati a morte per le manifestazioni post-elettorali. Nei prossimi giorni il Tribunale rivoluzionario processerà altri dissidenti accusandoli di essere “mohareb”, cioè persone che combattono contro Dio, una accusa che prevede la pena di morte. Intanto si fa sempre più accesa la campagna internazionale per la liberazione dei giornalisti dissidenti incarcerati dal regime, in particolare preoccupa la condizione di Masoud Bastani, condannato a sei anni di prigione per “propaganda contro il regime” e rinchiuso nel lager di Rajai Shahr, nella città di Karaj, un vero e proprio inferno in terra. Secondo quanto si apprende dalla moglie, Mahsa Amrabadi, le sue condizioni fisiche e psicologiche sono allo stremo e si teme seriamente per la sua vita. Restano in carcere migliaia di dissidenti, molti dei quali sono letteralmente scomparsi, irraggiungibili anche dalle famiglie o dagli avvocati difensori. E’ evidente che il regime sta conducendo una omicida campagna di repressione sotterranea su migliaia di dissidenti.

Da diverso tempo si parla di denunciare Ahmadinejad e Khamenei alla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, tuttavia, a detta di diversi esperti, secondo gli standard della Corte e dello Statuto di Roma non ci sarebbero gli estremi per procedere contro i due boia di Teheran. Noi non crediamo affatto che sia così e pensiamo che questa sia solo l’ennesima decisione politica. Tuttavia, se non bastassero i fatti degli ultimi mesi a giustificare un processo contro Ahmadinejad e Khamenei, cosa piuttosto incredibile (per non dire indecente) sicuramente sono sufficienti le dichiarazioni rilasciate in occasione della giornata della memoria dalla Guida Suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei.

Khamenei ha ribadito quanto detto diverse volte e pubblicamente da Ahmadinejad, cioè che è intenzione dell’Iran distruggere Israele. Questo si chiama tecnicamente “apologia di crimini contro l’umanità” ed è riferibile agli articoli 6 e 7 dello statuto della Corte penale internazionale (genocidio e crimini contro l’ umanità).

Secondo lo statuto, la Corte penale internazionale può aprire una procedura solo su richiesta delle Nazioni Unite, di uno Stato facente parte delle Nazioni Unite o su iniziativa di un procuratore della Corte stessa. Inutile quindi sommergere la corte di email o di denunce. La pressione va fatta, molto forte, sulle Nazioni Unite, sullo Stato in cui si è residenti e del quale si è cittadini chiedendo che avanzi la richiesta di aprire una procedura, ed eventualmente sul Procuratore generale della Corte, Luis Moreno Ocampo, il quale può, di sua iniziativa, aprire una procedura per crimini contro l’umanità.

Già in passato abbiamo assistito alla completa immobilità della politica internazionale di fronte a palesi casi di crimini contro l’umanità, il tutto con risultati devastanti. Ora non possiamo lasciare due criminali internazionali come Ahmadinejad e Khamenei (oltre a tutta la loro cricca) liberi di massacrare il popolo iraniano e di preparare tranquillamente un nuovo olocausto del popolo ebraico, per altro più volte annunciato.

Per questo motivo da oggi questa organizzazione farà tutto quanto in suo potere per portare Ahmadinejad, Khamenei e alcuni loro collaboratori, di fronte alla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità riferiti alla repressione sui dissidenti e sul popolo iraniano e per apologia di crimini contro l’umanità riferita alla dichiarata intenzione di distruggere Israele. Ci rivolgeremo quindi al Ministero degli Esteri italiano affinché proponga di perseguire i due boia di Teheran, alle Nazioni Unite e al Procuratore Luis Moreno Ocampo affinché apra una procedura contro Ahmadinejad, Khamenei e contro alcuni loro collaboratori.

Articolo scritto da Noemi Cabitza