Velo integrale: basta ipocrisie. Ammettere che è una costrizione

Merita un grande plauso la Francia che intende introdurre una legge che vieta di indossare niqab e burqa nei luoghi pubblici. L’ideale sarebbe stato vietarlo da ogni parte, ma è un primo importante passo avanti per le donne islamiche costrette a coprirsi integralmente da tradizioni che non trovano alcun riscontro nel sacro Corano.

Qualcuno in Francia ha ventilato l’ipotesi di ricorrere alla Corte Europea dei Diritti Umani per contrastare questa giustissima legge. Su che basi si intenda ricorrere a un organismo che tutela i Diritti Umani per contestare una legge che contrasta proprio una palese violazione dei Diritti delle donne islamiche vorrei proprio vederlo.

L’unica cosa che si potrebbe contestare, in Francia come in Italia e in tutti i paesi europei, è che non ci sarebbe bisogno di scrivere una legge ad hoc in quanto il fatto stesso che nell’Unione Europea esita una “carta europea dei Diritti fondamentali” che prevede pari Diritti per uomo e donna, già di se dovrebbe sancire l’illegalità dell’imposizione del niqab, del burqa o semplicemente del abaya (o chador) in quanto simbolo di sottomissione e di disparità.

In Francia, come già successo in Italia, si sta discutendo sulle “questioni giuridiche”, cioè sul fatto che una legge del genere limiterebbe la libertà di opinione. Incredibile. Ma di quale libertà di opinione stiamo parlando? Di quella degli uomini musulmani di IMPORRE il velo islamico alle loro donne? Alla “libertà” delle donne islamiche di accettare tale imposizione in segno di sottomissione all’uomo? Stiamo scherzando è vero? Non c’è nessuna libertà nell’imporre o nell’accettare una sottomissione. E’ un incredibile paradosso che deve essere superato.

Bisogna avere il coraggio di ammettere che questa usanza islamica è una vera e propria costrizione, un discriminazione nei confronti della donna che non ha ragione di esistere proprio per le indicazioni del sacro Corano.

Personalmente, e come me migliaia di donne islamiche, credo che prima si arriverà a sancire che l’imposizione del velo islamico è una violazione dei Diritti fondamentali, meglio sarà per tutti. La donna islamica deve uscire da quel limbo dove è stata cacciata con forza dalla misoginia islamica dettata da leggi arcaiche che non trovano alcun riscontro nel sacro Corano. Se per fare questo servono leggi apposite che ribadiscono un concetto ben espresso dalla Carta europea dei Diritti fondamentali, pazienza. Ma che si inizi a farlo subito. Troppe donne islamiche aspettano la loro liberazione da ormai troppo tempo.

Articolo scritto da Amina A.